Cosa sono le referenze in un curriculum?
Le referenze nel curriculum vitae sono i contatti dei professionisti che possono attestare le tue esperienze lavorative, competenze e abilità. Possono includere ex datori di lavoro, supervisori, mentori, colleghi: persone che hanno lavorato con te e che sono disposte a descrivere i tuoi punti di forza ai recruiter. Includere una lista di referenze nel curriculum serve quindi ad accrescerne la credibilità e, di conseguenza, ad aumentare le probabilità di successo alla candidatura.
In questo articolo, vedremo come includere le referenze nel CV e quando conviene (o non conviene) farlo.
L’importanza delle referenze nel curriculum
Le referenze offrono ai recruiter, e al futuro datore di lavoro, una serie di informazioni che possono essere decisive nel processo di selezione. Rappresentano un punto di vista esterno rispetto al tuo, concreto perché deriva da un’esperienza di lavoro reale, e pertanto in grado di fornire una convalida oggettiva ai contenuti del curriculum.
Proprio per questo, è necessario includere nel CV una lista di referenti soltanto se sono adeguati, e cioè se si tratta di persone con cui hai effettivamente collaborato in modo positivo e mantenuto buoni rapporti. Senza dimenticare che il ruolo che hanno, e l’ambito in cui operano, deve essere funzionale alla posizione aperta di tuo interesse.
Va detto che in Italia (e spesso anche all’estero) gli annunci di lavoro non richiedono quasi mai di inserire referenze, e che le risorse umane, con l’utilizzo di Internet, danno prima di tutto uno sguardo all’identità digitale del candidato, a partire dai canali social. Si tratta in pratica di una parte facoltativa del curriculum. Ciò non toglie che avere a disposizione almeno 3 contatti da includere nel CV è sempre consigliabile, anche perché potrebbero essere richiesti in fase di colloquio.
Come scrivere le referenze nel curriculum
L’elenco delle referenze deve essere breve ed essenziale: come si è detto, può essere molto utile ai recruiter e di grande importanza nel processo di candidatura, ma è un elemento in più, facoltativo.
Ogni referenza deve includere il nome e il cognome della persona, il titolo, la posizione o le qualifiche che ha, l’azienda, organizzazione o istituzione in cui lavora, l’indirizzo email e il numero di telefono (aziendali): tutto ciò che serve al recruiter per contattarla, sapendo esattamente con chi parlerà.
Quante referenze includere nell’elenco? In linea generale, si può dire che 3 è il numero perfetto, tenendo conto che la risposta varia in base alla tua esperienza e alle tue finalità. Se sei all’inizio del percorso lavorativo, una sola referenza sarà più che sufficiente. Se invece lavori da molti anni puoi arrivare a 4 o 5, ma non ce n’è bisogno a meno che non sia esplicitamente richiesto.
L’ordine più indicato per inserire le referenze, come per ogni altra informazione inclusa nel CV, è quello cronologico inverso: dalla più recente alla meno recente.
Per quanto riguarda la formattazione, l’elenco di referenze deve occupare una sezione del CV perfettamente coerente con tutte le altre: stesso font, stessi colori, analoghe interlinee e spaziature.
Se il tuo CV occupa per intero due pagine, con informazioni indispensabili alla candidatura, può essere utile inserire l’elenco delle referenze nella lettera di presentazione. In entrambe i casi, la lista delle referenze non deve compromettere la struttura del documento, bensì inserirsi in modo organico e funzionale.
A questo scopo, ricorda che gli strumenti messi a disposizione da Jobseeker sono fatti apposta per poter creare e modificare curriculum vitae e lettere di presentazione nel modo più veloce e intuitivo sulla base delle tue specifiche esigenze. Per esempio, per aggiungere o rimuovere sezioni in un attimo, senza alterare layout e formattazione né modificare l’equilibrio generale delle pagine.
Inoltre, se hai qualche dubbio su come procedere, puoi prendere ispirazione dai numerosissimi modelli di curriculum vitae e modelli di lettera di presentazione, o fare riferimento ai tanti articoli sul mondo del lavoro e ai relativi consigli.
Così, dopo aver valutato con cura se inserire le referenze, e individuato quelle giuste, potrai integrarle al CV senza alcuno sforzo
L’elenco delle referenze deve occupare una sezione del CV coerente con tutte le altre e non deve compromettere la struttura del documento, bensì inserirsi in modo organico e funzionale.
Esempi di referenze nel curriculum
Ex datori di lavoro, supervisori, responsabili, mentori, colleghi, docenti: ciascuna di queste figure è, potenzialmente, una referenza da includere nell’elenco per il CV. Come scegliere quella (o quelle) giuste?
Partendo dal presupposto che una referenza può definirsi tale soltanto se avete sviluppato una collaborazione positiva, proficua, nonché un rapporto di reciproca stima e fiducia, tutto dipende dalla tua attuale posizione, dalla candidatura che ti interessa e dai tuoi obiettivi.
Se sei all’inizio del percorso lavorativo, è normale che il tuo network di conoscenze sia ridotto e che, per avere un elenco di referenze, tu debba attingere ad ambiti diversi da quelli professionali. In primis l’ambito formativo: la scuola superiore se ti sei appena diplomato, l’università se sei neolaureato, dunque professori e docenti. Chi lavora da molti anni potrà invece rivolgersi a precedenti datori di lavoro, supervisori, colleghi senior.
In entrambe i casi, la referenza deve conoscere competenze e punti di forza funzionali al lavoro per il quale ti stai candidando, che possono essere molto specifici, come la conoscenza di una determinata disciplina, oppure generici, come la capacità di problem solving o di lavorare in team.
Ultima raccomandazione (ma non per importanza!), la referenza che hai individuato deve essere preventivamente avvertita: prima di inserire i suoi dati nel tuo CV, spiegale i motivi e chiedi la sua disponibilità a essere eventualmente contattata da terzi.
Elenco delle referenze nel curriculum: cose da fare e da non fare
Affinché sia efficace, l’elenco delle referenze deve essere composto da persone che conoscono le tue competenze e il tuo valore perché lo hanno testato sul campo, in ambito formativo o professionale, e che sono disponibili a raccontarlo a terzi.
Se la vostra collaborazione è stata positiva, e avete sviluppato un rapporto di stima fondato sulla fiducia, saranno felici di poterlo attestare. In questo caso, scrivi o chiama la persona che vuoi includere in elenco, spiega con chiarezza le tue necessità e chiedile il permesso di inserire i suoi contatti nel tuo CV.
Al contrario, se non hai ancora sviluppato collaborazioni significative, oppure se il rapporto di lavoro è stato complicato o si è interrotto bruscamente (purtroppo, può capitare), evita di compilare un elenco casuale: escludi, per il momento, la lista di referenze, riservandola al futuro. E ricorda che il tuo percorso professionale dipende sia dalle tue capacità sia dalla tua motivazione che, insieme, ti porteranno prima o poi nella direzione giusta con le persone giuste.
CONSIGLIO DEGLI ESPERTI
Anche se sono facoltative, le referenze possono essere molto utili non solo ai candidati ma anche alle risorse umane, che contattando direttamente le referenze hanno la possibilità di accelerare il processo di selezione, oltre a ricevere informazioni ulteriori (a volte decisive) sul profilo del candidato.
Referenze nel CV: facoltative ma (potenzialmente) molto preziose
La lista delle referenze non è obbligatoria, e deve essere inclusa nel CV soltanto se composta da persone che conoscono davvero le tue competenze (quelle funzionali al ruolo di tuo interesse) e sono disponibili a raccontarle.
In questo caso, rappresentano un elemento prezioso: potenzialmente, l’asso nella manica per superare con successo il processo di candidatura. Diversamente, meglio non includerle e puntare tutto sul resto dei contenuti e su una presentazione impeccabile, con piena fiducia, altrettanta motivazione, e l’aiuto di Jobseeker, che renderà il compito semplicissimo.