Differenze tra resume e CV: guida completa
Vuoi rispondere a un annuncio di lavoro all’estero e la job application richiede un resume: che differenza c’è rispetto al CV? Curriculum e resume sono la stessa cosa o devi tener conto di caratteristiche molto diverse? In questo articolo, facciamo chiarezza su una questione spesso fraintesa, per sciogliere ogni dubbio e poter compilare un CV, o un resume, in tutta tranquillità.
Paese che vai, usanza che trovi: CV e resume nei diversi contesti culturali
La differenza tra curriculum vitae e resume non è soltanto linguistica: non si tratta solo di sapere qual è il significato esatto dei due termini, ma anche di capire qual è l’uso che ne viene fatto nei diversi paesi (principalmente Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, ma anche in Italia e nel resto del mondo).
Bisogna in sostanza fare chiarezza sul contesto culturale di riferimento e adattare il CV, o resume, agli standard del posto.
Nord America
Negli Stati Uniti e in Canada, gli annunci di lavoro da parte delle aziende richiedono l’invio di un “resume”, parola con la quale si intende un documento molto conciso, non più lungo di una pagina, che include solo ed esclusivamente le informazioni funzionali alla candidatura in questione, ed è principalmente focalizzato sulle competenze.
La parola CV (o curriculum vitae), sempre in Nord America, indica invece un documento lungo e dettagliato, che riporta tutto il percorso del candidato, ma si usa soltanto per le posizioni di tipo accademico, come Ph.D., assegni di ricerca, borse di studio. Di conseguenza, il CV americano è in genere di un minuzioso elenco delle docenze, delle pubblicazioni, delle partecipazioni a convegni o giornate di studio e così via.
Gran Bretagna ed Europa
Spostiamoci ora in Gran Bretagna: qui la parola in uso è “CV”, ma il documento corrispondente equivale al “resume” americano: sintetico e adattato su misura alla posizione aperta di interesse. Così, in linea massima, anche in Europa, dove però in alcuni casi si usa ancora il CV europeo, molto più lungo e dettagliato.
Altri paesi
E nel resto del mondo? In Italia, il CV è oggi un documento un po’ più vicino al resume statunitense o CV britannico di quanto non fosse un tempo. Ha quindi un’impostazione funzionale alla candidatura, ma tende a essere più discorsivo, e a includere in pari misura competenze specifiche ed esperienze complessive (curriculum vitae, d’altra parte, significa letteralmente “corso della vita”).
Negli altri paesi del mondo, le due parole possono essere usate come sinonimi, a intendere un documento funzionale al ruolo, in genere non superiore alle due pagine. Ma per sicurezza, se si tratta di paesi extra-europei o non anglosassoni, è bene informarsi sugli specifici standard del posto dal punto di vista di recruiter e selezionatori (di cui puoi cercare contatti via LinkedIn o social media).
CONSIGLI DELL'ESPERTO
La differenza tra CV e resume, e in generale tra diverse tipologie e formati di curriculum, riflette la varietà di tradizioni, abitudini, cultura professionale, visione del mondo dei vari paesi: la globalizzazione ha avvicinato molto le culture, ma la ricchezza delle sfumature rimane.
Le principali differenze tra resume e CV
Lasciando ora da parte ulteriori peculiarità del contesto culturale, vediamo quali sono nello specifico le principali differenze tra il CV, così come lo conosciamo in Italia e in Europa, e il resume americano (o CV britannico, che per comodità assimileremo al resume).
Lunghezza
Si tratta della principale differenza tra resume e CV.
Il resume non occupa più di una pagina, nella quale sono incluse tutte le informazioni funzionali alla candidatura: dati di contatto, presentazione personale, esperienze professionali, competenze, formazione.
Per poter stare in così poco spazio, ogni sezione è composta soltanto dai dati essenziali (quelli funzionali al ruolo) formulati in modo molto sintetico. A questo scopo, tieni presente che tra i dati personali non sono mai inclusi data e luogo di nascita, stato civile, genere (nemmeno la foto è necessaria), e che il focus è tutto sulle competenze, e cioè su ciò che si sa fare, ora, al momento della candidatura.
Per contro, il CV ha una lunghezza media di due pagine ma può anche superarle. Le sezioni, benché siano le stesse, sono in genere più articolate e riportano il percorso complessivo del candidato, sia in ambito professionale che formativo.
Esperienze e qualifiche
Siccome è più breve, ed è focalizzato sulle competenze, il resume presenta esperienze e qualifiche in estrema sintesi, lasciando più spazio al compendio delle skill e capacità che rendono il candidato idoneo allo specifico ruolo (soprattutto se l’offerta di lavoro richiede esplicitamente uno “skilled based resume”).
Il CV riporta invece collaborazioni professionali ed esperienze formative nel dettaglio, se possibile a coprire un arco temporale esteso e riportando, per ciascuna, l’elenco puntato delle mansioni svolte e degli obiettivi raggiunti.
Uso, funzione e obiettivi
L’obiettivo del resume è mostrare a colpo d’occhio le capacità pratiche del candidato, rispondendo sostanzialmente a una domanda: al di là delle tue qualifiche ed esperienze, sei in grado di svolgere i compiti richiesti dall’annuncio si lavoro? Si tratta quindi del formato tipicamente usato in ambito aziendale, dove i recruiter hanno pochissimo tempo a disposizione e la necessità di usare un approccio molto pragmatico, per individuare il candidato giusto.
L’obiettivo del CV è mostrare il profilo del candidato nel suo complesso, illustrandone il percorso formativo e professionale nel modo più completo possibile, seppur sempre finalizzato al ruolo di interesse. Nella sua forma più estesa, il CV è usato soprattutto in ambito accademico, in alcuni tipi di concorso oppure per posizioni dirigenziali.
Resume e CV: somiglianze e buone pratiche comuni
Ciò che resume e CV hanno in comune è, ovviamente, rispondere in modo efficace all’annuncio di lavoro, e far avanzare il candidato nel processo di selezione. Il resume lo fa in modo molto diretto, senza neanche un dettaglio accessorio, il CV invece con un taglio più aperto e qualche riga in più.
Entrambe sono inoltre composti dalle stesse sezioni e, aspetto cruciale, richiedono esattamente la stessa attenzione quando si tratta di organizzare la struttura del documento, mettere in luce i punti di forza in modo chiaro, e rivedere il tutto affinché non ci siano errori.
Di seguito, le linee guida da seguire sempre, sia per la compilazione di un resume che di un CV.
Scegli layout e formattazione adeguati
La scelta del layout e della formattazione appropriati fa sì che il resume, o il CV, abbia un aspetto professionale e sia di facile lettura per i selezionatori. Optare per un design pulito e ordinato, con una struttura ben organizzata e sezioni chiaramente definite, contribuisce ad attrarre l’attenzione e a trasmettere un’impressione positiva fin dalla prima occhiata.
Per avere un’idea di come appare un curriculum ben strutturato, guarda i nostri modelli di CV (ciascuno dei quali fa match con i rispettivi modelli di lettera di presentazione).
Adatta i contenuti alla candidatura
Recruiter e datori di lavoro notano infallibilmente, e apprezzano molto, la conoscenza approfondita del contesto da parte del candidato, così come l’interesse autentico a diventarne parte.
Di conseguenza, non esiste il resume (né il CV) “passepartout”, adatto a tutte le occasioni. Entrambe vanno sempre adattati alla posizione lavorativa per cui ti candidi, tenendo conto, prima di tutto, degli specifici requisiti richiesti, ma anche delle specifiche caratteristiche dell’organizzazione o azienda a cui ti rivolgi.
Metti in luce i punti di forza
Sia che tu abbia a disposizione poche righe, sia che tu possa sviluppare il documento in due o più pagine, i contenuti devono essere organizzati in modo da evidenziare al meglio il tuo profilo:
- Presentazione personale accattivante (è un esercizio di personal branding!)
- Esperienze, sia lavorative che formative, supportate da dati quantitativi e risultati per dimostrarne l’effettivo valore
- Skill associate al livello di padronanza
E così via. Ogni elemento, in sostanza, deve servire a mettere in luce un punto di forza.
Non dimenticare che, a questo scopo, non c’è soltanto lo spazio di resume o CV: se leggi i nostri esempi di lettera di presentazione, puoi farti un’idea su come evidenziare ulteriormente il tuo valore aggiunto.
Rileggi e correggi
Che sia in italiano, inglese, francese o qualsiasi altra lingua: errori di grammatica e ortografia, sviste e refusi sono rigorosamente al bando, su qualunque tipo di CV. Non per pedanteria, ma perché l’attenzione e la cura del dettaglio si vedono proprio a partire da qui.
Queste sono le fondamenta di base per la creazione di un resume, o CV, come si deve. Se vuoi altri suggerimenti preziosi, guarda i nostri articoli CV, che coprono pressoché ogni aspetto sull’argomento.
Non esiste il resume (né il CV) “passepartout”, adatto a tutte le occasioni. Entrambe vanno sempre adattati alla posizione lavorativa per cui ti candidi.
CV e resume, due formati complementari
Il resume è in genere un documento skill based, molto conciso, usato in ogni settore professionale, mentre il CV è più lungo e dettagliato, e può includere l’elenco completo di esperienze o pubblicazioni.
L’eccezione a queste definizioni varia a seconda del contesto, ma in generale i formati rientrano nell’una o nell’altra tipologia, che come abbiamo visto sono sostanzialmente complementari.
A questo punto, se sogni di lavorare all’estero, non ti rimane che scrivere il tuo CV (che si tratti di un resume ipersintetico o di un curriculum più articolato) e la tua lettera di presentazione con gli strumenti di Joseeker, fatti apposta per creare e modificare documenti con lunghezze e scopi variabili, con estrema facilità ed esiti sempre professionali.