La foto nel curriculum vitae: meglio metterla o non metterla?
In Italia diamo per scontato che la foto sia parte integrante del CV, e così è nella maggior parte dei paesi europei, ma a parte il fatto che oltre oceano non è così, hai mai pensato ai pro e ai contro di una foto nel curriculum? E a quali caratteristiche deve avere la foto per il curriculum per essere un punto a tuo favore (anziché uno svantaggio)? In questo articolo facciamo chiarezza su tutto.
La foto nel CV è obbligatoria?
La foto per il curriculum non è obbligatoria, il che significa che è a totale discrezione del candidato. Le domande da porsi, di conseguenza, sono: meglio metterla o non metterla? In base a quali parametri decidere?
Tutto dipende dalle abitudini e convenzioni del paese in cui si invia il CV, nonché dalle prassi e dagli standard del settore professionale. Ma anche dalle considerazioni in materia di privacy e discriminazione. Affrontiamo una questione per volta.
Foto nel CV: le abitudini nel mondo
In Italia, e in generale in Europa, la foto nel curriculum è considerata un naturale complemento del profilo e per questo è quasi sempre inclusa (basti pensare al curriculum vitae europeo con foto, che per molto tempo è stato il modello standard).
Nei paesi anglosassoni, come Stati Uniti e Gran Bretagna, è invece poco comune: in alcune aziende può addirittura essere percepita come poco professionale.
Al di fuori dell’Europa e dei paesi anglosassoni, lo scenario è più complicato da descrivere: come si suol dire, paese che vai usanza che trovi. In SudAfrica, va bene inserirla se è funzionale al lavoro, diversamente può essere considerata un elemento di distrazione rispetto alle skill. In Nuova Zelanda, la prassi non la richiede e la scelta è a completa discrezione dei candidati. Così anche in India, dove si decide sostanzialmente in base alle abitudini, aspettative o esigenze del settore professionale.
Foto nel CV: le prassi di settore
Ci sono alcuni lavori in cui l’aspetto è di rilievo, altri in cui è del tutto irrilevante.
Chi si candida come modello/a per servizi fotografici, sfilate, spot pubblicitari, o come attore/attrice per spettacoli teatrali o ruoli televisivi naturalmente inserirà la foto nel CV, e non solo nel CV bensì in un intero portfolio fotografico.
Anche chi svolge una professione a contatto diretto con il pubblico, come receptionist, commesso/a, barista, cameriere/a, e in generale nel settore del turismo e dell’accoglienza, della vendita al dettaglio o degli eventi, può ritenere opportuno includere una foto. In questi casi, è in genere specificato nelle richieste dell’annuncio di lavoro.
Nei settori che hanno a che fare con la comunicazione, le pubbliche relazioni e negli ambiti creativi, come design e pubblicità, pur non essendo necessaria né richiesta, si tende a considerare normale.
Nei settori più formali, come l’ambito tech&IT, sanitario, finanziario, legale, educativo, è invece superflua. In questi casi, se viene inclusa, è per convenzione rispetto alle abitudini del paese.
La foto nel CV tra privacy e bias
La valutazione dei rischi in termini di violazione della privacy e discriminazioni è senza dubbio più delicata: varia sensibilmente da paese a paese, a seconda delle norme previste dalla legislazione, ma anche da persona a persona, a seconda della sensibilità e delle esperienze personali del singolo individuo.
In Europa la questione della privacy è presa molto seriamente ed è regolamentata al dettaglio nel Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), a cui devono attenersi tutti gli stati membri.
In base alla GDPR, chiunque richieda dei dati personali sensibili (e una foto lo è) è tenuto a fornire un’informativa chiara e completa sul modo in cui verranno utilizzati, a utilizzarli soltanto entro i limiti previsti dalla normativa e a non richiederne in eccesso. Tale indicazione vale anche per datori di lavoro e recruiter nei confronti dei candidati.
Anche in materia di uguaglianza l’Europa prende le cose molto seriamente: l’art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea afferma infatti che è vietata qualsiasi forma di discrimazione, comprese quelle fondate “sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, [...], l’appartenenza ad una minoranza nazionale, [...], la nascita, gli handicap, l’età [...]” (1). Tutte caratteristiche che una foto può più o meno esplicitamente suggerire.
Sappiamo bene che la realtà è più complessa di quanto prescrivano le norme, ma in un contesto che le prevede (e tendenzialmente le applica) come quello europeo, i candidati possono comunque sentirsi più tutelati e proprio agio nell’includere una foto nel CV. Per quanto riguarda il resto del mondo, non si può che fare riferimento ai sistemi normativi e alle culture di riferimento
I pro e i contro del curriculum con foto
Ricapitolando quanto detto fin qui: i principali parametri per decidere se inserire la foto nel CV sono le abitudini del paese in cui ci si candida e le esigenze del settore professionale, tenendo sempre presente che è pienamente legittimo voler tutelare la propria privacy e non esporsi a potenziali bias.
Dopodiché, per fare il punto, può essere utile valutare nel complesso i principali vantaggi e svantaggi: li esaminiamo qui di seguito.
Curriculum con foto: vantaggi
Viviamo nell’era dell’immagine e siamo costantemente sottoposti a stimoli visivi di ogni tipo e su qualsiasi device, oltre a produrne. Un curriculum con foto è, per certi versi, un semplice aspetto della contemporaneità: è un documento al passo con i tempi, pienamente agganciato al presente. Considerando poi che in Italia e in Europa è normale inserirla, il vantaggio consiste nel rispondere alle normali aspettative di recruiter e datori di lavoro.
Così come lo stile e l’aspetto dell’impaginazione e del layout, la foto per il curriculum vitae contribuisce a dire qualcosa in più sul candidato: può essere un elemento sfruttato a favore del personal branding, o semplicemente per definire il proprio profilo in modo più completo.
Infine, se ci mettiamo nei panni di un recruiter che deve esaminare decine, se non centinaia, di CV al giorno, la foto nel curriculum vitae può essere un elemento di aiuto per ricordare meglio i candidati e distinguerli. Il che è un vantaggio anche per i candidati.
Curriculum con foto: svantaggi
Un possibile svantaggio della foto nel CV, come abbiamo visto, è legato ai bias culturali: al pari della nazionalità, dell’età, del genere, può prestare il fianco a discriminazioni. Nonostante gli oggettivi progressi in tema di inclusione, a volte i pregiudizi sono inconsci e possono deviare l’attenzione dall’unica cosa che conta: le competenze del candidato.
Altra questione delicata, abbiamo visto anche questo, è la privacy. Internet è letteralmente disseminato di nostre informazioni personali e dati sensibili: decidere di cautelarsi ha certamente senso, soprattutto quando si ha la possibilità di farlo (la foto per il curriculum, ricordiamolo, non è obbligatoria).
Infine, una semplice questione pratica: il CV deve presentare il nostro profilo professionale in modo esauriente ma entro determinati limiti (la regola standard suggerisce non più di due pagine). Inserire una foto può sottrarre spazio da dedicare ad altro.
CONSIGLIO DEGLI ESPERTI
Mai sentito parlare di coerenza visiva? Per presentare un’immagine di sé altamente professionale ed efficace, l’ideale è usare foto simili in tutti i documenti e profili online di ambito lavorativo. È un accorgimento che non solo comunica coerenza, ma aiuta i reclutatori a identificarti facilmente e a rinforzare il tuo branding personale.
La foto perfetta per il curriculum: consigli pratici
Se hai letto con attenzione quanto detto finora, ponderando bene vantaggi e svantaggi, e hai deciso che il tuo CV deve includere una foto, la domanda a cui rispondere è: che foto mettere sul curriculum? Ecco tutti i consigli pratici da seguire per una foto da curriculum perfetta (si tratta di indicazioni in linea con gli standard italiani che, con qualche variazione, valgono in tutto l’ambito europeo).
Professionale, recente, realistica
Prima di tutto le tre regole auree: la foto per il curriculum deve essere professionale, recente e realistica. Per quanto possa sembrare ovvio, le foto scattate in vacanza o a cena con gli amici non vanno bene, così come quelle troppo datate o modificate in modo eccessivo con filtri o effetti colore. Lo scopo della foto è presentarti per ciò che sei: un professionista competente e affidabile.
Abbigliamento e sfondo appropriati
Di conseguenza, scegli un abbigliamento appropriato al tuo ambito lavorativo e, per non sbagliare, uno sfondo neutro (la classica parete funziona sempre). Un background con un eccesso di elementi, che siano oggetti o colori troppo accesi, tende a distrarre. Così come acconciature o vestiario troppo appariscenti.
Formato fototessera
Il formato ideale è il formato fototessera, a mezzo busto. Assicurati che la qualità della risoluzione sia alta, in modo che l’immagine appaia nitida e chiara, senza sfocature. Per fortuna praticamente ogni smartphone dispone, oggi, di fotocamere adeguate, in grado di produrre foto ottime senza essere eccessivamente pesanti.
Luce, bianco e nero, colori
Occhio alla luce, componente fondamentale di ogni buona fotografia. Prova a farci caso: per venire bene in foto non bisogna nascere fotogenici… basta scattare la foto con la luce giusta! Quella naturale, del pieno giorno, è spesso la migliore.
Tra bianco e nero e a colori, in generale meglio la seconda opzione che è la più comune. Ma considera anche la palette e il modello del CV, oltre al settore per cui ti stai candidando: se ritieni che il bianco e nero sia più funzionale, nulla lo vieta.L’importanza dell’espressione
E l’espressione? Meglio sorridente o seria? Qui la valutazione dipende molto dal campo professionale, ma in generale si può dire che un volto dal sorriso garbato non può spiacere a nessuno. Evita però profilo e tre quarti: sempre meglio guardare negli occhi, quindi dritto in camera.
Autenticità e coerenza
Se segui queste indicazioni, la tua foto per il CV andrà benissimo. Se proprio desideri un esito impeccabile, puoi rivolgerti a un fotografo professionista, ma ricorda, anche in questo caso, che il punto più importante è adeguare la foto del curriculum all’ambito professionale. E non dimenticare che anche la foto del CV, come lo stesso CV e la lettera di presentazione, devono comunicare autenticità, oltre a essere professionali.
Infine, se hai deciso di non includere foto nel CV, non significa che puoi mettere del tutto da parte il discorso. È pratica comune, tra i selezionatori, dare un’occhiata alla presenza online dei candidati, a partire dai social network. Meglio anticipare la mossa e includere nel CV i link ai tuoi profili social o siti professionali, appurando che siano dotati delle foto adeguate: pertinenti al contesto lavorativo e ai tuoi obiettivi di carriera.
Il punto più importante è adeguare la foto del curriculum all’ambito professionale. Senza dimenticare che anche la foto, come il CV e la lettera di presentazione, devono comunicare autenticità, oltre a essere professionali.
Ulteriori linee guida per la foto nel CV
Se i consigli pratici sopra esposti sono buone pratiche generali per andare sul sicuro, si possono tuttavia perfezionare o modificare un po’ a seconda dell’ambito professionale. Vediamo in che modo.
Ambiti professionali formali
Negli ambiti professionali in cui è richiesto un alto livello di formalità, come il settore legale, finanziario, governativo, la foto deve riflettere gli stessi standard e avere le seguenti caratteristiche.
- Abbigliamento formale (idealmente giacca e camicia), di colore non appariscente, capelli corti o raccolti; l’unico accessorio concesso sono gli occhiali.
- Espressione sicura, con lo sguardo rivolto in camera, per comunicare preparazione e affidabilità.
- Sfondo rigorosamente neutro, con parete bianca o grigia.
Ecco qualche esempio di foto per CV professionale in ambiti formali:
Ambiti professionali informali
Negli ambiti professionali informali, come il settore creativo, il marketing, la comunicazione, oppure il turismo e l’accoglienza, la foto può essere un po’ più fantasiosa ed esprimere anche alcuni aspetti della propria personalità (purché, ovviamente, funzionali al ruolo).
- L’abbigliamento deve essere curato e professionale ma può rispecchiare il proprio stile; va bene se include un tocco di colore.
- Espressione sorridente, in una posa naturale, per comunicare un atteggiamento aperto e positivo.
- Lo sfondo può includere qualche dettaglio che richiami il settore o essere scattata nel contesto di lavoro (ufficio creativo, studio di design, dietro il bancone ecc.)
Ecco qualche esempio di foto per CV professionale in ambiti informali:
Come caricare la foto nel CV?
Quando hai tra le mani, o su schermo, la foto giusta, non rimane che inserirla nel curriculum.
Per ottenere un buon risultato, l’immagine deve avere una risoluzione di almeno 300 dpi, una dimensione adeguata (non deve essere né troppo grande né troppo piccola) e deve essere salvata come .JPEG o .PNG.
Se il tuo curriculum è un documento di testo, dovrai avere cura di caricare l’immagine senza alterare il layout complessivo, facendo attenzione a non far “scivolare” le sezioni in basso, a scegliere la posizione e lo spazio adeguati (in genere in alto a destra).
Si tratta di operazioni piuttosto semplici, che tuttavia, per chi non ha “occhio grafico” o dimestichezza con l’impaginazione, possono rischiare di far perdere più tempo del dovuto.
Il modo più rapido e semplice per inserire la foto nel CV è usare Jobseeker: guarda i modelli di curriculum vitae che includono le foto, scegli quello più adatto al tuo profilo e crea il tuo curriculum vitae con foto in un attimo. Per caricare l’immagine bastano letteralmente due click!
Con Jobseeker puoi compilare con estrema semplicità anche la lettera di presentazione, che è sempre buona norma inviare insieme al CV (guarda i nostri modelli di lettera di presentazione).
Per concludere: foto curriculum sì o foto curriculum no?
Inserire la foto nel CV è una scelta a discrezione del candidato. Per decidere se inserirla o meno bisogna prima di tutto valutare il paese in cui si invia la candidatura: in Italia e nei paesi europei mettere la foto nel CV è prassi standard, mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna non lo è.
In secondo luogo è bene valutare tutti i pro e i contro: preferisci tutelare la tua privacy, prevenire eventuali bias da parte dei recruiter e salvare spazio nel CV? Allora meglio non metterla. Ritieni invece che la foto sia una legittima aspettativa dei selezionatori, renda il tuo profilo più completo, efficace e memorabile? Allora meglio metterla.
In quest’ultimo caso, scegli una foto ben fatta, che ti rappresenti in modo professionale e veritiero, e che sia funzionale all’ambito lavorativo di tuo interesse, adeguandola al contesto (formale o informale) di riferimento.
Tenendo presenti queste indicazioni, hai tutti gli strumenti per decidere che cosa fare e come farlo, e per procedere nel processo di candidatura senza alcuna esitazione.
Fonti:
(1) Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea: art. 21, Non discriminazione