Certificazioni utili per il curriculum: una guida completa
Lo spazio del curriculum vitae è circoscritto: vale la pena usarne una parte per includere l’elenco delle certificazioni acquisite negli anni, durante o dopo gli studi? Se sono tutte funzionali alla candidatura, può essere una buona idea. Ma in genere bisogna fare una selezione di quelle realmente utili: un must da tenere in considerazione sempre (soprattutto prima di valutare l’iscrizione a corsi o lezioni). In questo articolo, vediamo come orientarsi e come rendere efficaci le certificazioni nel curriculum.
Che cosa sono le certificazioni
Se hai acquisito una competenza al di fuori della scuola superiore o dell’università, con ogni probabilità hai una certificazione che lo dichiara, rilasciata da un ente a ciò appositamente abilitato.
In senso lato, la certificazione (o certificato) è un documento che serve a dimostrare l’autenticità di un determinato prodotto o servizio.
Nel campo della formazione invece, e in particolare della formazione professionale, le certificazioni servono ad attestare la conoscenza di uno specifico argomento in un determinato ambito, oppure la capacità di svolgere un determinato compito o di applicare una particolare competenza.
Le certificazioni servono davvero?
In linea generale, le certificazioni servono se sono realmente professionalizzanti e se sono rilasciate da enti autorizzati, che si tratti di scuole pubbliche o private. Il che significa che la questione più importante bisogna valutarla a monte e chiedersi: questo corso mi servirà davvero ad acquisire conoscenze che non ho e a ottenere nuovi sbocchi lavorativi?
Per rispondere a ragion veduta a questa domanda, è fondamentale informarsi bene sul corso e sul tipo di certificazione che viene rilasciata, chiedere tutte le informazioni possibili alla segreteria o direttamente ai docenti, contattare le persone che lo hanno frequentato.
Dopodiché, se la risposta a questa domanda è “sì”, allora la certificazione che si otterrà rappresenta un tassello importante da aggiungere al curriculum vitae.
I vantaggi delle certificazioni nel curriculum
Nel mondo del lavoro di oggi le competenze non possono mai dirsi acquisite una volta per tutte: è così oggi e lo sarà sempre di più in futuro.
L’innovazione e la rapidità dei cambiamenti impongono a pressoché ogni categoria professionale un aggiornamento continuo: le certificazioni dimostrano la volontà del candidato o della candidata di continuare a imparare e di restare al passo con i tempi.
Ma non solo. Se da una parte le certificazioni possono dimostrare un impegno autentico nello sviluppo personale e professionale (1), dall’altra dovrebbero offrire vantaggi concreti, e anche ben precisi.
Se il percorso di studi ti ha fornito principalmente nozioni teoriche e la certificazione attesta una competenza pratica, allora colmerà un gap che diversamente rimarrebbe vuoto. E viceversa, se hai una conoscenza concreta che deriva dall’esperienza sul campo, la certificazione può essere la prova delle nozioni teoriche necessarie per un concorso.
Infine, se scelte con attenzione selezionando enti affidabili e accreditati, e tenendo conto dei trend di mercato, le certificazioni possono contribuire a una promozione o a un avanzamento di carriera (con i relativi adeguamenti di stipendio), oppure aprire strade professionali nuove.
CONSIGLI DELL'ESPERTO:
Verifica sempre con cura l’ente che rilascia la certificazione, fai ricerca online, appura che abbia esperienza e sia accreditato. Se insegni puoi contare sul Mim (Ministero dell’Istruzione e del Merito, ex Miur, (2), se lavori in ambito sanitario sugli ordini di appartenenza, mentre chi opera in ambito tech e IT, o in altri ambiti ma per grandi imprese, fa spesso riferimento direttamente all’azienda (perché spesso sono le stesse aziende a organizzare la formazione).
Come creare una lista di certificazioni efficace
Se disponi di una sola certificazione, funzionale alla candidatura che ti interessa, non avere esitazioni: inseriscila nel CV in evidenza, menzionandola eventualmente già nel profilo personale.
Se invece negli anni hai raccolto più certificati, relativi a conoscenze e competenze eterogenee, non è detto che sia conveniente inserirle tutte. Tutto dipende da quali sono i tuoi obiettivi adesso.
Quali certificazioni inserire nel CV
Se sei all’inizio del tuo percorso professionale e non hai molte esperienze lavorative, inserisci certificazioni utili a dimostrare capacità pratiche. Se invece hai una lunga carriera alle spalle, inserisci esclusivamente quelle che ritieni di valore per avanzare di livello o cambiare settore.
In linea di massima, le certificazioni che attestano la conoscenza delle lingue straniere (prima tra tutte l’inglese) sono sempre apprezzate (3). Così come quelle che dimostrano competenze informatiche o competenze tecniche. Si tratta infatti non solo di skill ampiamente richieste, ma anche precisamente misurabili.
Discorso un po’ diverso per le competenze personali e relazionali, non perché non si possano imparare o migliorare, e nemmeno perché siano meno importanti (sono fondamentali!), ma perché le certificazioni in questi ambiti tendono ad avere parametri di valutazione meno standardizzati. In questo caso, può essere utile inserire delle referenze.
Dove inserire le certificazioni nel CV
Se le certificazioni di cui disponi sono più di una e sono decisive per il ruolo che ti interessa, allora dovrai predisporre una sezione a parte.
La suddivisione standard del curriculum prevede, nell’ordine, contatti, profilo personale, esperienza lavorativa, formazione, dopodiché competenze e/o certificazioni (per avere un’idea della struttura standard di un CV professionale, guarda i nostri esempi curriculum vitae).
Però puoi anche decidere di sfruttare un approccio funzionale, e di inserire la sezione dedicata alle certificazioni laddove risulti più in evidenza.
A questo fine, non dimenticare che la struttura del CV non è necessariamente quella a blocchi orizzontali dei fogli di testo: con i nostri modelli di curriculum vitae, per esempio, è possibile sfruttare anche colonne laterali o creare spazi ad hoc.
Come descrivere le certificazioni nel CV
Mettendo in pratica quanto detto fin qui, le certificazioni inserite nel CV rappresenteranno con ogni probabilità un vantaggio ai fini della selezione. Ma a questo punto devi descriverle nel modo opportuno.
Prima di tutto specifica l’ente, istituto, scuola o provider, completo di nome proprio, indirizzo, sito, poi la durata del corso e il tipo di certificazione ottenuta con il relativo voto o punteggio.
Indica tutti gli elementi che servono per far capire bene che cosa prova la certificazione: quali strumenti ti ha fornito, quale competenza specifica (e a quale livello: base, medio, avanzato), in quali settori è applicabile, per quale ruolo o posizione in particolare.
Se il corso è ancora in svolgimento segnalalo, indicando anche la data di conclusione.
"Nel mondo del lavoro di oggi le competenze non possono mai dirsi acquisite una volta per tutte: è così oggi e lo sarà sempre di più in futuro. In questo scenario, le certificazioni nel CV dimostrano la volontà di continuare a imparare e di restare al passo con i tempi."
Suggerimenti per valorizzare le certificazioni sul CV
Concludiamo con una checklist di buone pratiche per dare il massimo valore possibile alle certificazioni sul curriculum.
- Le certificazioni da inserire nel curriculum devono essere al 100% funzionali alla candidatura che ti interessa. Se non lo sono, diventano automaticamente un dato inutile: da evitare.
- Alcune posizioni sono vincolate al possesso di determinate qualifiche. In questi casi, è possibile che la certificazione sia esplicitamente indicata nell’annuncio di lavoro: leggi con attenzione e, se ne disponi, riportala con la stessa dicitura usata nella job description.
- Il corso che hai seguito per ottenere la certificazione si è svolto su una piattaforma online o era un master in presenza? Riservato a professionisti o aperto a tutti? Ne hai ricavato un diploma o un attestato di partecipazione? La risposta a queste domande (oltre a orientarti a monte nella scelta dell’ente), può essere utile anche a chi legge il CV, se hai spazio a sufficienza per inserire questi dati.
- Che si tratti di una certificazione informatica in sicurezza sul web, di un certificato in comunicazione efficace o project management, se è pertinente alla candidatura ma nel CV non hai modo di spiegarne a fondo il valore, approfondisci l’argomento con la lettera di presentazione (non ne hai mai scritta una? Prendi spunto da qui: lettera di presentazione esempi).
- Siccome le certificazioni, per essere utili nel CV, richiedono una sezione dedicata o comunque uno spazio in cui evidenziarle ad hoc, e devono essere aggiornate al presente, è di cruciale importanza usare dei template modificabili facilmente: come quelli di Jobseeker, ciascuno dei quali dispone anche del corrispettivo modello di lettera di presentazione.
Puntare su qualità e rilevanza
Una fitta lista di certificazioni non pertinenti rispetto al ruolo, oppure un elenco mirato ma incompleto, che non spiega qual è il valore aggiunto dei risultati ottenuti o, ancora, una certificazione importante ma non opportunamente evidenziata: questi sono i (tipici) errori che rendono questo dato inutile.
Per far sì che, a parità di esperienza e competenze, le certificazioni contribuiscano a fare la differenza in fase di selezione, bisogna invece selezionare, specificare, mettere in evidenza, avendo cura di inserire i dettagli giusti al posto giusto, con l’approccio che consigliamo sempre quando si tratta di valorizzare un punto di forza, piccolo o grande che sia.
Fonti:
(1) Medium: The Power of Professional Development: Conferences, Workshops, and Courses, di Nisha Solanki
(2) Ministero dell’Istruzione e del Merito: Il Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento del personale della scuola
(3) Ministero dell’Istruzione e del Merito: Enti Certificatori Lingue Straniere