Curriculum funzionale: guida completa
Scritto da Sara Reale, Autrice • Ultimo aggiornamento 3 febbraio 2025

Curriculum funzionale: come valorizzare al massimo le competenze (e adattarsi ai cambiamenti)

Mai sentito parlare di curriculum funzionale? Il nome dice tutto perché questo tipo di CV, molto pragmatico e basato sulle competenze, serve a evidenziare i punti di forza pertinenti alla candidatura. In questo articolo scoprirai come si fa, quali sono i pro e i contro e perché si addice a un mercato del lavoro che cambia sempre più in fretta, compreso quello italiano.

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Che cos’è un curriculum funzionale? 

Il curriculum funzionale si basa su ciò che sai fare. I cardini di questo curriculum vitae sono le competenze utili alla candidatura, da supportare con qualunque dato dimostri la tua capacità di svolgere i compiti previsti. Tutto il resto è escluso o ridotto al minimo. 

Che differenza c’è tra CV funzionale e CV cronologico? Siccome evidenzia soltanto gli elementi utili alla candidatura, il CV funzionale non contiene l’elenco completo di tutte le competenze ed esperienze, e le presenta in ordine di rilevanza (non necessariamente cronologico).Che cos’è un curriculum funzionale? Il curriculum funzionale si basa su ciò che sai fare. I cardini di questo curriculum vitae sono le competenze utili alla candidatura, da supportare con qualunque dato dimostri la tua capacità di svolgere i compiti previsti. Tutto il resto è escluso o ridotto al minimo.  Che differenza c’è tra CV funzionale e CV cronologico? Siccome evidenzia soltanto gli elementi utili alla candidatura, il CV funzionale non contiene l’elenco completo di tutte le competenze ed esperienze, e le presenta in ordine di rilevanza (non necessariamente cronologico).

Quando è utile il CV funzionale?

Il CV funzionale è particolarmente utile in queste circostanze.

  • Gap lavorativi: se il tuo percorso presenta delle interruzioni, e di conseguenza ti ritrovi dei buchi temporali nel CV, allora il formato funzionale può aiutare a metterli in secondo piano.
  • Poca esperienza: se hai da poco concluso gli studi, il curriculum funzionale consente di orientare l’attenzione di chi legge su altri elementi chiave, come competenze, formazione, magari tirocini, esperienze di volontariato o di studio all’estero.
  • Cambio carriera: tra i vari tipi di CV, il curriculum funzionale è il più consigliato a chi voglia cambiare settore per evidenziare competenze trasversali, esperienze non necessariamente legate al lavoro e motivazione, che sono le basi da cui ripartire in caso di cambio carriera.
  • Collaborazioni free-lance: i libero-professionisti, in qualunque settore, lavorano in genere con più clienti ai cui interessa la capacità di svolgere un determinato compito, più che la linearità del percorso. Ecco perché anche in questo caso il CV funzionale è indicato.   

Vantaggi e svantaggi del CV funzionale

Se in alcune circostanze il curriculum funzionale è decisamente efficace, in altre lo è meno: bisogna sempre contestualizzare e ragionare sul singolo caso. Ergo, è bene tenere presenti i pro e contro generali.

Vantaggi del CV funzionale
  • Valorizza al massimo ciò che effettivamente sai fare.
  • Ha un taglio pragmatico e sintetico, sempre apprezzato dai recruiter.
  • Mette in secondo piano eventuali lacune lavorative.
  • È indicato per chi vuole cambiare carriera e per i free-lance.
  • Si addice a chi ha poca esperienza lavorativa o ha un percorso non lineare.
Svantaggi del CV funzionale
  • Non è un curriculum esaustivo.
  • Essendo più sintetico, può includere meno parole chiave e di conseguenza risultare poco gradito agli ATS.
  • Se non è opportunamente strutturato, rischia di essere poco chiaro.
  • Può essere percepito come poco trasparente.
  • In Italia non è ancora molto diffuso.

Come creare un CV funzionale: le 6 sezioni principali

Ora vediamo come creare un curriculum funzionale, in modo tale che lo sia di nome… e anche di fatto. Come si fa? Segui la nostra guida step-by-step.

1. Dati di contatto

Come sempre, l’incipit è per nome, cognome, indirizzo email, numero di telefono, link a profilo social professionale.

2. Profilo professionale 

Vivamente consigliato in ogni tipo di CV, il profilo professionale è ancora più importante in un CV funzionale dove non è raccontato tutto il tuo percorso, per inquadrare subito i punti di forza principali e l’obiettivo.

3. Competenze 

Che si tratti di competenze informatiche o di competenze comunicative, le skill sono il cuore del CV funzionale: occuperanno una sezione a parte in posizione centrale, subito dopo la presentazione personale.

4. Esperienza lavorativa 

La lista delle esperienze lavorative dovrà essere rigorosamente limitata a quelle utili alla candidatura e impostata in modo da dare rilievo ai risultati, anziché alla cronologia.

5. Formazione 

Diploma di scuola superiore e laurea sono in genere inclusi, insieme a discipline studiate, progetti correlati e altre certificazioni di rilievo, se pertinenti.

6. Sezioni opzionali

Stage, volontariato, campi lavoro all’estero, progetti di ricerca, business autogestiti, hobby e interessi personali: è concessa una sezione ad hoc per qualsiasi esperienza funzionale al ruolo che non rientri tra le precedenti.

È possibile creare un CV funzionale con Jobseeker?

Sì, creare un curriculum funzionale con Jobseeker è possibile ed è anche raccomandato.

La nostra piattaforma è stata creata apposta per agevolare e rendere più efficace tutto ciò che riguarda la ricerca di lavoro. Puoi quindi scegliere un modello di CV – uno tra i tanti a disposizione – e modificarlo come vuoi: eliminare le sezioni, spostarle, rinominarle. 

Con tre vantaggi fondamentali: procedere in modo rapido, semplice e intuitivo, perché bastano davvero pochi click; avere sempre la certezza di un risultato professionale, perché i nostri template sono fatti apposta per garantire la massima chiarezza e leggibilità; concludere scegliendo il modello di lettera di presentazione abbinato.  

Curriculum funzionale: errori comuni da evitare

Se credi che il CV funzionale possa essere utile alla tua ricerca di lavoro, evita gli errori più comuni commessi dai candidati italiani che usano questo formato.

  • Organizzare in modo poco chiaro: è il rischio maggiore e non si sottolineerà mai abbastanza che è da evitare, pena la completa inutilità del CV funzionale.
  • Enfatizzare senza dimostrare: certo, i punti di forza devono essere sottolineati, ma in tono equilibrato; soprattutto, ricorda che il miglior modo per evidenziare una capacità è dimostrarla citando progetti realizzati e risultati conseguiti.
  • Ignorare le parole chiave: come dicevamo anche prima, attenzione ai software ATS; affinché il CV funzionale non venga scartato a priori, deve essere un CV a prova di ATS).
  • Non dare spazio alla motivazione: in questo tipo di CV è molto importante far emergere che cosa ti motiva. Dillo nel profilo professionale, ricava spazio altrove per una citazione o un virgolettato, e finisci di argomentare nella lettera di presentazione. 
Il miglior modo per evidenziare una capacità è dimostrarla citando progetti realizzati e risultati conseguiti.

Esempio di CV funzionale per il mercato del lavoro italiano

Proviamo a mettere in pratica quanto detto fin qui immaginando di compilare il curriculum vitae funzionale di un operatore call center che voglia passare all’industria del turismo.

(Se è la prima volta che compili un curriculum, ti consigliamo di guardare prima i nostri esempi di CV, così avrai un riferimento esaustivo e affidabile, e anche i nostri esempi di lettera di presentazione, che è sempre da accompagnare al CV).

Profilo personale: subito dopo i dati di contatto, fai sapere subito qual è il punto di forza rispetto al settore che ti interessa e la tua motivazione. 

Adoro il contatto con le persone, comunico con estrema disinvoltura in italiano e in inglese, e nel tempo ho sviluppato in modo sempre più efficace capacità di problem-solving e resistenza allo stress. Il mio obiettivo è portare questo bagaglio nell’ambito del turismo per valorizzare al massimo l’esperienza del cliente.

Competenze: da inserire al secondo posto, prima ancora delle esperienze lavorative. Seleziona tutte le skill utili a entrambe settori.

Eccellenti doti comunicative e di ascolto attivo

Gestione reclami e fidelizzazione clienti

Capacità di lavorare in team in ambienti frenetici

Uso professionale di sistemi CRM

Esperienze lavorative: anziché l’elenco cronologico dettagliato delle singole aziende per le quali hai lavorato, evidenzia il ruolo, i task principali e i risultati raggiunti. Come riferimento cronologico, indica un arco temporale in formato di data anno-anno. 

Team leader

2020- 2025 

[Nome azienda o aziende]

Monitoraggio performance del team e raggiungimento KPI; formazione e motivazione del personale.

Formazione: indica i titoli di studio e, se non sono chiare a colpo d’occhio, le conoscenze chiave con voto o livello di competenze.

Diploma di liceo linguistico

Voto: 98/100

Lingue: italiano madre lingua, inglese (C2), francese (B2)

Quando usare il CV funzionale in Italia: in quali settori funziona, in quali no

Come abbiamo visto prima, in alcune circostanze il curriculum funzionale è strategico. Vediamo ora, in particolare, in quali settori.

  • Industria creativa: in ambiti come design, pubblicità, marketing, comunicazione e in generale nell’industria creativa, dove colpisce di più un CV con un singolo buon progetto rispetto a una mole di dati.
  • Start-up tecnologiche e imprese innovative: in questi contesti si cercano talenti con spirito imprenditoriale, capacità di adattamento a rapidi cambiamenti di scenario e competenze trasferibili, più che decenni di esperienza nello stesso ruolo.

D’altra parte, il curriculum funzionale non va bene nei seguenti ambiti.

  • Enti pubblici: la pubblica amministrazione richiede un formato di CV ben preciso, in genere da compilare su moduli pre-impostati o seguendo schemi standardizzati.
  • Ambito accademico: chi vuole insegnare e fare ricerca all’Università deve avere un CV cronologico molto dettagliato (a volte in formato Europass).
  • Settori formali: ambiti come quello giuridico o medico, quindi studi legali, tribunali, strutture sanitarie e simili, non apprezzano i formati non convenzionali, bensì cronologie precise e procedure standard.

Perché usare un CV funzionale in Italia può essere utile

In Italia il CV funzionale non è così diffuso, ma è probabile che lo diventerà.

Seppure in modo meno fluido rispetto ad altri paesi, anche da noi la flessibilità è aumentata: volenti o nolenti, difficilmente ricopriamo lo stesso ruolo nella stessa azienda per tutta la vita come succedeva un tempo.

Ma la vera novità è che gli italiani che cambiano lavoro – per libera scelta – sono sempre più numerosi, soprattutto tra i giovani. Secondo una recente ricerca che ha esaminato i profili di oltre 30mila professionisti, il trend è cresciuto oltre il 40% tra il 2017 e il 2023 (1).

CONSIGLI DELL'ESPERTO

Il cambio carriera, che è la tipica circostanza in cui usare un CV funzionale, è un fenomeno che in Italia riguarda tutti i settori, dall’ambito bancario al retail, e si può considerare come ‘la traduzione italiana della great resignation americana’ (2).

Un CV per adattarsi al cambiamento

Il valore di un candidato, secondo il CV funzionale, sta tutto in ciò che sa fare e nella motivazione, a prescindere dalla linearità del suo percorso. Questo tipo di approccio può essere una scelta strategica per chi vuole cambiare carriera, ricollocarsi o semplicemente dare una spinta al proprio profilo professionale in un mercato del lavoro che richiede sempre più flessibilità e capacità di adattamento.

(1), (2) Il Sole 24 Ore: Aumenta di oltre il 40% il numero degli italiani che cambiano il lavoro nel giro di due anni, di Simona Rossitto.

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Sara Reale
Sara Reale
Autrice
Sara Reale, copywriter esperta in diversi settori d’impresa, trasforma temi complessi in contenuti divulgativi e piacevoli da leggere. In ambito di HR&career, propone spunti di riflessione e consigli pratici per aiutare i professionisti a distinguersi nel mercato del lavoro.

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